QUARTETTO DI CREMONA

Teatro Auditorium Manzoni ore 20.30

lunedì 20 gennaio 2025

 

Lunedì 20 gennaio 2025 ore 20.30

TEATRO AUDITORIUM MANZONI

 

QUARTETTO DI CREMONA

Cristiano Gualco violino
Paolo Andreoli violino
Simone Gramaglia viola
Giovanni Scaglione violoncello

 

 

       Ravel           Quartetto in fa maggiore M 35

      Golijov        Tenebrae

      Debussy     Quartetto in sol minore L 85

 

QUARTETTI di secolo

Torna a Musica Insieme per festeggiare venticinque anni di attività il quartetto italiano più acclamato al mondo, reduce dal trionfo alla Carnegie Hall di New York

Una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale celebra con Musica Insieme il quarto di secolo di attività. Venticinque anni, nei quali il Quartetto di Cremona si è esibito in importanti festival, ha illuminato con le sue interpretazioni le rassegne più prestigiose, ha realizzato progetti discografici monumentali, come l’integrale dei quartetti di Beethoven, ha conseguito autorevoli riconoscimenti, come il Borletti Buitoni Trust Fellowship, si è dedicato alla didattica per trasmettere ai giovani la propria esperienza, ha diffuso la grandezza della liuteria italiana grazie all’utilizzo dei nobili strumenti coi quali si esibiscono i suoi membri. Passato e presente si ricollegano anche nel programma, dal cuore francese, e che ricorda come il genere “quartetto” abbia saputo staccarsi nel Novecento dalla grande tradizione classica e romantica austro-tedesca. Mentre il Quartetto di Claude Debussy risente delle poetiche simboliste e recupera la struttura ciclica franckiana, quello di Maurice Ravel, nato proprio come omaggio a Debussy, ne prende le distanze col suo raffinato esprit de géométrie classicistico. In mezzo, Tenebrae dell’argentino Osvaldo Golijov, composto proprio nell’anno di fondazione del Quartetto di Cremona, guarda alla Francia tardo-barocca di François Couperin ed è, come scrive l’autore, «un pezzo che può essere ascoltato da diverse prospettive: se si scegliesse di ascoltarla “da lontano”, la musica offrirebbe probabilmente una superficie bella, ma da una distanza metaforicamente più vicina, si potrebbe sentire che, sotto quella superficie, la musica è piena di dolore». L’autore, celebre fra l’altro per le sue colonne sonore per i film Francis Ford Coppola, aggiunge i propri intermezzi ai melismi della Troisième Leçon de Ténèbres di Couperin, utilizzati come un loop per dare vita ad un’affascinante pagina astrale, nella quale la musica «suona come un’astronave orbitante che non tocca mai terra».